Cosa vedere ad Asti, città del Palio
Cosa vedere ad Asti è una domanda frequente perchè spesso si pensa allo straordinario patrimonio enogastronomico del territorio circostante ma si ignora lo scrigno di storia e arte della città.
Il famoso Asti Spumante è un vanto per tutto il Piemonte anche se pochi sanno che in realtà nella città di Asti, non ci sono cantine. La produzione di Asti Spumante è prevalentemente nel comune di Canelli a circa 30 chilometri dal capoluogo di provincia.
Per cui, escludiamo le cantine dalla lista di cosa vedere ad Asti città.
Ad Asti si corre ogni settembre il Palio, antica corsa di cavalli preceduta da un corteo storico di circa 1200 figuranti in costume. La città è suddivisa in quattordici rioni ai quali si aggiungono sette comuni della provincia.
Cosa vedere ad Asti: storia e arte
Cosa vedere ad Asti? La città offre molto in termini artistici, storici e culturali. Per secoli un punto di passaggio obbligato per viandanti, mercanti e artisti, Asti ha giocato un ruolo decisivo nella scacchiera degli interessi politico-militari dell’Italia settentrionale e d’Oltralpe.
Nel medioevo, sia la Chiesa, sia le grandi famiglie che vivevano all’interno della cinta muraria, disponevano di grandi disponibilità finanziarie.
Tra le cose da vedere ad Asti ci sono sia in città che nel territorio circostante chiese, palazzi, torri e monumenti che esprimono il glorioso potere medievale.
Asti fondata dai Romani
Quando il console Marco Fulvio Flacco condusse una serie di campagne militari per sottomettere i territori dell’attuale Piemonte meridionale, intorno al 125 a.C., il suo mandato era molto chiaro.
Il console voleva trovare territori fertili da distribuire ai romani, come applicazione pratica delle politiche di Tiberio e Caio Gracco a favore della plebe.
Naturalmente, il territorio astigiano si prestava benissimo per questo scopo e così, fu tracciata dapprima una strada fondamentale per il Piemonte di quel periodo storico: la via Fulvia.
In seguito, si procedette alla fondazione di alcuni oppida, ovvero di accampamenti fortificati, destinati a diventare nuclei per nuove città.
Tra questi oppida, Hasta viene citata da Plinio il Vecchio come uno dei centri artigianali più attivi, soprattutto per la produzione di stoviglie in terracotta, anche se non si sono ancora trovati riscontri archeologici di questa attività.
Visitare resti romani ad Asti
Non sono moltissimi i luoghi di Asti dove si possano visitare resti romani ad Asti. Si nota, al contrario, l’utilizzo di materiali di recupero da edifici romani per nuove strutture, seguendo una tendenza che fu di tutta l’Europa medievale.
In abitazioni private recentemente ristrutturate sono visibili nelle cantine i resti di mosaici appartenenti a domus romane.
Tra i numerosi esempi possiamo citare le quattro statue di santi che ornano il portale laterale della Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Gottardo, scolpite a partire da materiali romani preesistenti.
Analogamente, i basamenti delle due grandi vasche battesimali medievali all’interno della Cattedrale, costituiti da due grandi capitelli corinzi rovesciati.
Cosa vedere ad Asti: la Torre Rossa
Simbolo dell’epoca romana di Asti è la Torre Rossa, una delle due torri che affiancavano la principale porta di ingresso attraverso le mura romane.
In mattoni e a base poligonale, ricorda lo stile della Porta Palatina di Torino e venne costruita nel primo secolo dopo Cristo. Fu successivamente sopraelevata, per essere utilizzata come campanile della adiacente chiesa di Santa Caterina.
Il nome della torre non richiamerebbe, tuttavia, il colore della terracotta, bensì una famiglia che abitava il quartiere.
Cosa vedere ad Asti dall’età delle crociate
I tumultuosi decenni che videro la fine dell’Impero di Roma investirono anche Hasta. La città, però, seppe sfruttare la propria posizione strategica per diventare un centro di primaria importanza per i commerci agricoli e artigianali della regione.
Questa rinnovata prosperità si univa ad un profondo senso religioso cristiano, vissuto come elemento fondante di tutti gli aspetti della vita.
Anche Hasta, che progressivamente diventa Asti, come tanti altri luoghi d’Europa, rinasce dopo il crollo del dominio romano proprio dall’integrazione di due aspetti.
Da un lato, una ripresa economica legata all’agricoltura e ai commerci e, dall’altro, la presenza della fede cristiana come elemento totalizzante della vita individuale e di quella pubblica.
Cosa vedere ad Asti: la Collegiata di San Secondo
Immancabile tappa di ogni tour di Asti, è la Collegiata di San Secondo.
Costruita a partire dal X secolo nel luogo ritenuto quello del martirio del santo protettore della città, la Collegiata è la chiesa forse più frequentata perchè si trova nel cuore commerciale di Asti.
Le sue severe forme romaniche ancora leggibili nonostante alcuni rimaneggiamenti di epoche e stili successivi, racchiudono un gioiello di arte e bellezza. Le decorazioni in cotto e arenaria che riprendono quelle della maestosa Cattedrale, sono in dialogo con gli affreschi medievali riportati recentemente alla luce.
Visitare Asti: San Pietro in Consavia
La rotonda di San Pietro in Consavia, nata nel periodo della prima Crociata, si trovava a quel tempo appena fuori dalle mura.
Voluta dopo il 1000 dal vescovo Landolfo di Vergiate, fu una riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Infatti, i pellegrini che non potevano permettersi uno dei rischiosi pellegrinaggi in Terra Santa al seguito delle prime Crociate, potevano fermarsi ad Asti, una meta locale verso cui rivolgere la propria devozione e, naturalmente, le proprie offerte in denaro.
Cosa vedere ad Asti: la cripta di Sant’Anastasio
Uno dei gioielli del centro storico è la Cripta di Sant’Anastasio, testimonianza di uno dei luoghi di culto di epoca longobarda a cui si è sovrapposta una chiesa del 1100.
L’attiguo museo lapidario colleziona capitelli e lastre funerarie evidenziando l’evoluzione delle chiese astigiane.
Cosa vedere ad Asti in un tour del Piemonte
In un tour del Piemonte, il tour operator Meet Piemonte consiglia di fare tappa ad Asti. Nel corso del medioevo, la ricchezza della città aumentò, soprattutto per lo sviluppo dei commerci e delle prime attività finanziarie.
Di conseguenza, le famiglie più potenti si affrancarono dal potere dell’Imperatore e anche da quello del vescovo.
Fu fondato il Comune sicuramente prima del 1095, anno a cui risale un documento in cui viene indicata la città come sede di un governo indipendente.
Tour della Cattedrale di Asti
Il tour della Cattedrale di Asti si svolge in uno dei più interessanti esempi di architettura gotica del Piemonte.
Insieme alle numerose torri e caseforti che si possono ancora ammirare in città, è l’espressione più grandiosa della potenza del Comune medievale.
Iniziata nel 1326 circa, nel periodo di massimo splendore dei commerci, fu oggetto di rifacimenti e aggiunte barocche che si protrassero nei secoli successivi.
Visitare Asti e i suoi palazzi
Le ricche famiglie astigiane iniziarono anche a lottare tra di loro, dividendosi, come in gran parte d’Europa, tra guelfi e ghibellini.
Qualsiasi pretesto era valido per farsi dispetti e danni a vicenda. Si perse l’occasione di identificare tra di loro un leader capace di mantenere Asti forte davanti agli attacchi dei tanti conquistatori.
Nel 1342, infatti, i cittadini, stanchi delle continue lotte, lasciarono che i Visconti facessero il loro ingresso tra le mura cittadine. Fu la fine del libero Comune medievale.
Visitare Asti e i palazzi, più volte rimaneggiati nei secoli successivi, è un modo per cogliere come Asti, all’apparenza sonnolenta, fu crocevia di tanti interessi e vicissitudini.
I palazzi dei Malabajla, dei Roero (con i loro innumerevoli feudi), degli Alfieri, degli Zoya e di molte altre “casane” punteggiano ancora oggi il centro cittadino.
Pregevoli le decorazioni in cotto, gli archi in mattoni e arenaria dei palazzi. Il prestigio della propria famiglia era espresso con le pitture di artisti locali come Gandolfino da Roreto, uno dei primi a portare una ventata di Rinascimento in Piemonte.
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Si ringrazia Guido Camera per le foto degli affreschi della Cattedrale