Visitare Saluzzo
Visitare Saluzzo è un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, in un centro storico che sembra essere la scenografia di una fiaba.
Saluzzo fu sede di un potente marchesato che tenne sotto scacco il Piemonte per circa cinque secoli e fu governata da quattordici marchesi che intrattennero solidi rapporti con la vicina Francia.
Da Alba o Torino serve circa un’ora di strada per arrivare a Saluzzo, attraversando la fertile pianura ricoperta da frutteti, dove si coltivano in particolare mele e kiwi.
Meet Piemonte organizza tour che possono includere il Castello della Manta, l’abbazia di Staffarda e la cittadina di Savigliano.
Si consiglia di visitare Saluzzo e il territorio attiguo, ai piedi delle Alpi, all’imbocco della Valle Varaita che conduce verso il Parco Naturale del Monviso e la Francia, attraverso il Passo dell’Agnello.
Queste valli alpine, oltre a essere meta di sport estivi e invernali, si prestano a tour enograstronomici come le degustazioni di formaggi presso produttori di Castelmagno e Tumin del Mel.
Cosa vedere a Saluzzo
La parte più alta della città è dominata dalla Castiglia, una fortezza medievale risalente all’XI secolo, simbolo del potere dei Marchesi.
Costituita da torri e masti, nel corso dei secoli fu adibita anche a carcere. Oggi centro culturale, la Castiglia di Saluzzo ospita installazioni multimediali e l’Archivio Storico.
Nella scelta di cosa vedere a Saluzzo, si suggerisce la salita sulla Torre Civica per godere del paesaggio di tetti e della vista sulle Alpi poste a difesa della città medievale. A fianco si erge il Palazzo delle Arti Liberali.
Il tour guidato per visitare Saluzzo prosegue nella pittoresca piazzetta Mondagli e nella piazzetta di San Nicola con l’omonima chiesa barocca.
Nella parte bassa di Saluzzo si visitano gli esterni del “bottegone”, così come fu soprannominato il Palazzo Vescovile per via delle botteghe aperte al piano terra. Adiacenti ci sono i “portici scuri”, bassi e bui, tipici dello stile gotico, che costeggiano la via Carrera.
Le porte della cinta muraria di Saluzzo
Le tre cerchie murarie ancora conservano alcune porte originali, caratterizzate dall’arco acuto. La Porta di Santa Maria, per esempio, appartiene alle mura del 1379 e si presenta ancora doppia per consentire il funzionamento del ponte levatoio.
L’altra porta esistente è la Porta Vacca, mentre nessuno degli accessi della prima cinta muraria risalente al 1250 è sopravvissuta.
Cosa vedere a Saluzzo: la Cattedrale
La Cattedrale si affaccia oggi sul quartiere ottocentesco di Saluzzo affollato di negozi. Al suo interno, tra tanti interventi barocchi e neogotici, si ammira un polittico cinquecentesco di Hans Clemer.
Commissionato dai Marchesi, il polittico mescola la tradizione fiamminga dei colori accesi e quella provenzale dei volti eleganti, una sosta d’obbligo quando si visita Saluzzo.
La chiesa di San Giovanni
La chiesa di San Giovanni di Saluzzo porta i segni di vari rifacimenti e addirittura di un cambio di orientamento della navata principale. E’ impreziosita da affreschi medievali in parte riportati alla luce grazie alle ristrutturazioni recenti.
Inoltre, cosa vedere a Saluzzo? Si raccomanda il prezioso monumento funebre in gotico flamboyant all’interno della Chiesa di San Giovanni. Eseguito da Antoine Le Mortoirier, artista proveniente da Avignone che lavorò anche per il Re di Francia, l’opera riporta il motto del marchese Ludovico II “Noch Noch” in lingua tedesca.
Visitare Saluzzo: Casa Cavassa
Per visitare Saluzzo si consiglia anche l’entrata a Casa Cavassa, museo simbolo del Rinascimento in Piemonte.
Nelle sale di quella che era l’abitazione dei Vicari Generali del marchesato, l’opera che da sola merita l’ingresso al museo è la Madonna della Misericordia del pittore fiammingo Hans Clemer. Si tratta di una pala eseguita tra il 1499 e il 1500 su cui l’abbondante uso di oro zecchino testimonia il pregio della committenza.
Clemer eseguì anche degli affreschi sul ballatoio esterno con la tecnica detta “grisaille” che si basa sull’uso di diverse gradazioni di grigio.
Il Castello della Manta
Per visitare Saluzzo si consiglia un itinerario che includa anche il territorio circostante. Fiore all’occhiello del saluzzese è il Castello della Manta, posto appena fuori dal centro storico della città.
Il Castello della Manta fu una fortezza difensiva controllata dal marchesato e successivamente, nel XV secolo, fu ingrandito da Valerano, capostipite del ramo dei Saluzzo-Manta e dei suoi successori.
Nel Salone Baronale si ammira il grande l’affresco di autore ignoto, detto “Dei Prodi e delle Eroine”, testimonianza della passione dell’aristocrazia quattrocentesca verso i miti e gli ideali del tema cavalleresco.
Visitare il Castello della Manta e i suoi affreschi
Ciascuno dei Prodi e delle Eroine rappresentato nell’affresco, fu citato da Tommaso III, padre di Valerano, nella sua opera “Les Chevalier Errants” da lui scritta nel 1394.
Altrettanto curiosa la “Fontana della Giovinezza”, affresco posto sul lato opposto della stessa sala il cui movimento ondulatorio, le espressioni dei personaggi e l’uso dei cartigli, attraggono l’attenzione dei visitatori del Castello della Manta.
Visitare Saluzzo: l’abbazia di Staffarda
L’abbazia di Staffarda si trova a pochi chilometri da Saluzzo e la visita consente di rivivere le atmosfere medievali dell’ordine monastico cistercense.
I monaci, infatti, si insediarono in questa zona tra il 1122 e il 1138. L’abbazia raggiunse una notevole importanza economica anche grazie ai lavori di bonifica delle terre circostanti.
Mentre l’abbazia si ingrandiva e accumulava ricchezze, la vita dei monaci seguiva uno stile di vita particolarmente rigido, basato su tre regole: povertà, lavoro ed isolamento.
Visitare l’abbazia di Staffarda
Di notevole pregio il polittico datato 1531 di Pascale Oddone, che impreziosisce l’altare maggiore della chiesa. L’edificio è caratterizzato da uno stile architettonico semplice tipico del romanico-gotico, che ben identificava la filosofia di vita dei monaci.
Altrettanto carismatici sono gli ambienti adiacenti al chiostro, quali la Sala Capitolare, il refettorio, il laboratorio e le cucine.
Visitare Savigliano
Savigliano si trova a circa metà strada tra Alba e Saluzzo, nel cuore della pianura cuneese dove si allevano i bovini di razza Fassona, si coltivano cereali e frutta.
Libero Comune dal 1100, Savigliano si sviluppò in una posizione strategica, sfruttando le acque dei torrenti alpini, utili per l’artigianato e l’agricoltura.
Il cosiddetto periodo d’oro di Savigliano fu il XVII secolo quando in città operarono artisti locali affermati, quali il Boetto, il Molinari e il Claret.
Cosa vedere a Savigliano
Palazzo Taffini d’Acceglio conserva nel Salone d’Onore un ciclo d’affreschi dedicato a Vittorio Amedeo I e alle sue vittorie nel Monferrato. Gli affreschi sembrano arazzi appoggiati al muro, dipinti in modo da imitare le piegature della stoffa che si alza in prossimità degli stipiti delle porte.
La centrale Piazza Santarosa è il nucleo più antico di Savigliano ed è circondata da portici e facciate di palazzi decorati con archetti in cotto, fasce marcapiano, trifore, soffitti lignei a cassettoni, tracce di affreschi e piccole edicole votive. La piazza ospita il monumento a Santorre Santarosa, protagonista dei moti rivoluzionari del 1821.
Un tour guidato di Savigliano può inoltre includere il monastero benedettino di San Pietro, la chiesa di S. Andrea, Palazzo Muratori Cravetta, la Torre Civica e il vecchio Palazzo Comunale.
L’antico monastero domenicano ha al suo interno la Cappella del Rosario con parti di affresco datati 1636, attribuibili al pittore Jean Claret. Il monastero fu scelto come luogo di sepoltura delle famiglie di Savigliano più benestanti, che investirono nell’abbellire il sito.
Visitare il Museo Ferroviario di Savigliano
Il Museo Ferroviario Piemontese di Savigliano è dedicato alla memoria degli ingegneri piemontesi che realizzarono il traforo del Frejus. Si ammirano carrozze e locomotive perfettamente funzionanti, modellini e plastici.
Il legame tra Savigliano e i treni nasce nel 1853 quando la città fu collegata a Torino e Cuneo grazie alla linea ferroviaria. Da allora, Savigliano ospitò la Fiat Ferroviaria, successivamente acquistata dall’attuale Alstom, dalle cui officine escono i moderni treni ad alta velocità.
La Gipsoteca Calandra e Museo civico
Davide Calandra fu uno scultore di Savigliano ben noto per aver realizzato, tra gli altri, il Fregio per l’aula del Parlamento italiano del 1910 a Montecitorio. Il calco di tale fregio, insieme ad una raccolta di statue in gesso, crete, terrecotte, bozzetti, disegni e strumenti è custodito nella gipsoteca.
Di notevole impatto anche la cornice in cui si trova il museo. Si tratta, infatti, del convento francescano seicentesco, con il suo bel chiostro abbellito da lunette affrescate.