Cosa vedere in Piemonte

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Dove si trova il Piemonte?

Cosa vedere in Piemonte è una domanda molto vaga, considerato che si estende per oltre 25.300 kmq di superficie. Con una popolazione che supera i 4.300.000 abitanti, è la seconda regione italiana per grandezza dopo la Sicilia.

Il Piemonte confina a ovest con la Francia, a nord con la Svizzera, a est con la Lombardia mentre a sud gli Appennini costituiscono il naturale sbarramento verso la Liguria.

Di conseguenza, la costa mediterranea si trova a pochi chilometri di distanza.

Cosa vedere vicino al Piemonte?

La vicinanza a Milano, Monaco e la Costa Azzurra, la Valle d’Aosta e il lago di Como, rendono il Piemonte una meta facilmente raggiungibile da tutte le direzioni. I collegamenti sono assicurati da una fitta rete di autostrade e ferrovie, compresa l’alta velocità.

Oltre all’aeroporto di Torino Caselle, il Piemonte può essere facilmente raggiunto dallo scalo di Genova e di Milano Malpensa.

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Cosa vedere in Piemonte: la geografia

La conformazione fisica della regione è costituita da montagne (48%) che racchiudono pianure (32%) e un nucleo centrale di colline (20%). Di conseguenza, il Piemonte offre quattro principali aree di interesse. Cosa vedere in Piemonte:

  • le Alpi
  • il distretto dei laghi prealpini
  • la pianura con la coltivazione del riso
  • le colline di Langhe-Roero e Monferrato dove la produzione vitivinicola è predominante.

Con così tante bellezze naturali, il Piemonte vanta un’offerta turistica adatta a famiglie, amanti dell’enogastronomia, della storia, dello sport e dell’outdoor.

Cosa significa Piemonte?

Il nome della regione fa riferimento alla posizione geografica: Piemonte significa, infatti, “ai piedi del monte”. Si indica con tale nome il territorio racchiuso su tre lati dalle Alpi.

Il toponimo Pedemontis fu utilizzato a partire dall’Alto Medioevo anche se non coincideva a quei tempi con nessuna ripartizione amministrativa o politica.

Infatti, le tribù di origine celtica native della regione erano chiamate Liguri. Lo stesso termine fu utilizzato anche in epoca romana indicando come ligure, tutta la porzione di terra compresa tra il mare e le Alpi.

Solo più tardi gli Appennini iniziarono ad essere considerati uno sbarramento naturale tra le regione costiera, che oggi chiamiamo Liguria e l’entroterra.

La pianura padana con le Alpi sullo sfondo. Photo by Alessandro Lannocca
La pianura padana con le Alpi sullo sfondo. Photo by Alessandro Lannocca

La geologia, il vero segreto del Piemonte

In origine, le Alpi disegnarono i bordi di un grande golfo, o catino, che circa trenta milioni di anni fa era completamente allagato dal mare detto Tetide.

La linea di stacco tra l’odierna pianura e le montagne, in territorio piemontese, corrisponde grosso modo alla linea dell’antichissima spiaggia. Il corpo centrale della regione occupa invece lo spazio del grande fondo marino che fu riempito, nel corso del tempo, da detriti apportati dai fiumi e successivamente erosi.

Il passaggio così netto tra la pianura e le Alpi è evidente solo in Piemonte. Nelle altre regioni italiane è presente una catena intermedia di alture denominate Prealpi, assenti nella parte occidentale della pianura padana. La causa si può attribuire al fatto che il loro sollevamento dal fondo marino, in Piemonte fu controbilanciato da un affondamento della zona centrale dello stesso.

Questo evento geologico avvenne circa quindici milioni di anni fa.

Vini e tartufi del Piemonte

La complessa evoluzione geologica del Piemonte ha lasciato ua ricchezza inestimabile. L’antico mare, le alluvioni, l’erosione e terremoti hanno dato origine ad una composizione del terreno unica.

I vini del Piemonte e l’aroma inconfondibile del tartufo bianco d’Alba esistono grazie alla concomitanza di questo tipo di terreno e di altri fattori climatici ed ambientali.

La prova scientifica della storia geologica risiede nei numerosi affioramenti fossiliferi. L’esempio più eloquente di cosa vedere in Piemonte è custodito nel Museo Paleontologico di Asti: lo scheletro di una balena, di un delfino ed altri fossili scoperti nelle campagna alcune decine di anni fa.

Cosa vedere in Piemonte: il Museo Paleontologico di Asti
Cosa vedere in Piemonte: il Museo Paleontologico di Asti

Le Alpi occidentali

Le Alpi occidentali iniziano dal Colle di Cadibona e dalle Alpi Marittime fino al Passo del Sempione sul confine svizzero.

La parte nordoccidentale con il complesso del Monte Bianco, vetta più alta d’Europa, e il Cervino si trovano nella vicina Valle d’Aosta. La cima che spicca tra le montagne piemontesi è il Monviso (3841 m s.l.m.), destinazione estiva degli amanti del trekking e dell’ outdoor.

Cosa vedere in Piemonte: le Alpi.
Cosa vedere in Piemonte: le Alpi. Photo by Cristian Giordano @steel89ita

 

Valle Stura, Valle Grana, Valle Maira, Valle Varaita

Le valli alpine cuneesi sono meno frequentate rispetto ad altri resort alpini ma ugualmente belle ed evocative. Situate nella provincia di Cuneo sono attraversate da una fitta rete di sentieri e possono essere raggiunte con brevi trasferimenti d’auto da Torino, Alba e Saluzzo.

La Valle Stura conduce, attraverso il Colle della Maddalena, verso la Francia. La valle ospita estese piste di sci da fondo e sentieri escursionistici che salgono su antiche mulattiere panoramiche verso strutture militari dismesse.

Le valli Grana e Maira conservano nei nomi delle strade, dei borghi e nel suono del dialetto le radici occitane. L’Occitania, antico stato senza confini, ha accomunato per secoli la cultura delle popolazioni dei versanti opposti delle Alpi. Estesa in gran parte della Francia meridionale, l’Occitania aveva i propri costumi, tradizioni e musica.

La Valle Varaita è la porta d’accesso al Monviso. In estate le guide alpine accompagnano i turisti in camminate in quota fino ai nevai perenni.

Attente ristrutturazioni di antiche malghe e borghi in pietra ormai disabitati, hanno trasformato piccole comunità in alberghi diffusi. I visitatori trovano ospitalità in strutture rustiche ma accoglienti situate in vallate laterali, adatte a chi ricerca la natura e il silenzio.

Sciare in Piemonte

In inverno le piste da sci si trovano sparse un pò su tutto l’arco alpino. Quelle più dotate di servizi moderni si trovano nell’Alta Val Susa dove si svolsero molte gare delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006.

Più a sud, Mondovì e il Monregalese sono vicini alle piste di Prato Nevoso e Frabosa.

Il Parco del Gran Paradiso è invece un Parco Nazionale accessibile sia dalla Valle d’Aosta sia dal Piemonte e offre sentieri panoramici nella stagione estiva e sci di fondo d’inverno.

Il Monviso, vetta più alta del Piemonte
Il Monviso, vetta più alta del Piemonte

 

Cosa vedere in Piemonte: il distretto dei laghi

Il distretto dei laghi piemontesi è situato nel nord della regione, ai piedi delle Alpi. E’ costituito da specchi d’acqua di dimensioni variabili. I laghi più grandi sono il lago Maggiore e il lago d’Orta, entrambe di origine glaciale.

Il lago Maggiore diventò meta turistica internazionale in seguito all’apertura, a inizio ‘900, della linea ferroviaria del Sempione che collega l’Italia alla Svizzera. Ancora oggi alberghi di lusso e giardini botanici sono frequentati da visitatori di tutto il mondo.

La famiglia nobile Borromeo trasformò uno scoglio posto nello specchio d’acqua tra Stresa e Pallanza, in un palazzo lussuoso. Grandi personalità vi soggiornarono, tra cui Napoleone. Queste proprietà poste sul lago Maggiore sono visitabili anche privatamente, dopo la chiusura al pubblico.

Cosa vedere in Piemonte, include i laghi di Avigliana e Candia, mete ideali per godersi la natura e sport all’aria aperta.

Cosa vedere in Piemonte: il lago d'Orta e l'isola di San Giulio.
Cosa vedere in Piemonte: il lago d’Orta e l’isola di San Giulio. Photo by Luca Florio @elleflorio

 

Le colline del Piemonte

La produzione vitivinicola in Piemonte è estesa in gran parte della regione. Incominciando da nord, a ovest del lago Maggiore e dell’aeroporto di Malpensa, si coltiva l’uva Nebbiolo. Si producono vini quali il Ghemme, Gattinara e Colli Novaresi.

La campagna a nord di Torino, scampata all’industrializzazione, resiste con la produzione dei vini Canavese ed Erbaluce.

Anche le prime alture ai piedi delle Alpi, in prossimità di Saluzzo, trovano nella viticoltura la loro vocazione ma sono le colline meridionali del Piemonte a predominare in campo enologico.

Cosa vedere in Piemonte: Langhe–Roero e Monferrato sono tre distretti collinari divenuti Patrimonio Unesco dell’Umanità nel 2014. Si tutela così il valore storico e la bellezza del paesaggio vitivinicolo.

Cosa vedere in Piemonte: le Langhe
Cosa vedere in Piemonte: le Langhe

Le Langhe

A ridosso della città di Alba si trovano le colline delle Langhe. I famosi vigneti di Barolo e Barbaresco si trovano sulle pendici meno alte, sbarrate a nord dal fiume Tanaro.

Andando verso sud, fin alle pendici dell’Appennino ligure, le Langhe aumentano di altezza, fino ad un’altitudine massima di circa 800m s.l.m. Questa zona, detta Alta Langa, ha un’economia completamente diversa, un paesaggio più selvaggio, coltivazione di nocciole e produzione di formaggio.

Le Langhe hanno un terreno prevalentemente argilloso e ricco di minerali. Furono le prime alture ad emergere dall’antico mare di Tetide.

Osservando le Langhe dall’alto, si nota la conformazione di queste lunghe strisce di terra, simili a grandi “lingue”. Questa è infatti una delle teorie che spiega l’origine del nome: “langa” da lingua di terra. Si tratta di colline parallele poste tutte nella stessa direzione, da sud-est a nord-ovest.

Ciascuna collina è disposta su un lato più ripido e scosceso che sorregge il versante opposto dai pendii più docili. Si genera così un’esposizione solare che si riflette sulla coltivazione della vite (Nebbiolo per produrre Barolo, Barbaresco).

Il Roero

A nord del fiume Tanaro si trova il Roero, un territorio collinare a prevalenza sabbiosa e geologicamente più giovane. Si producono grandi vini (Nebbiolo Roero e Arneis) ma anche frutta come fragole e pesche.

Il nome del territorio deriva dal nome di una nota famiglia nobile di Asti, i Roero, che nel corso dei secoli acquistarono possedimenti e castelli fino al punto di controllare l’intera area geografica.

Ancora una volta la storia geologica viene in aiuto per spiegare la presenza delle cosiddette “rocche”. Si tratta di colline erose, risultato dello spostamento del letto del fiume Tanaro nel corso dei secoli. Queste formazioni naturali hanno dato vita a credenze popolari e superstizioni. Sono ancora in prevalenza selvagge dove crescono tartufi e dove si produce un profumato miele.

Le colline del Monferrato, nei pressi di Asti
Le colline del Monferrato, nei pressi di Asti

Cosa vedere in Piemonte: il Monferrato

C’è un territorio di carattere storico che non ha mai avuto confini geografici o politici definiti.

I Marchesi del Monferrato erano una stirpe nobile che per secoli ha controllato la porzione di territorio compresa tra il Po e i piedi dell’Appennino ligure. La loro dinastia si estinse a causa della mancanza di eredi maschi e fu succeduta da altre famiglie fino a quando i Savoia conquistarono tutto il Piemonte.

Il Monferrato non ha mai avuto una capitale ma i Marchesi preferivano soggiornare di palazzo in palazzo in maniera nomade. Asti, Casale Monferrato e Chieri erano le città maggiormente frequentate.

Oggi, le colline del Monferrato offrono panorami tanto belli quanto quelli delle Langhe ma in contesti meno turistici.

I vini principali sono il Barbera d’Asti ed il Moscato che trovano la loro massima espressione nella provincia meridionale di Asti, verso Nizza Monferrato e Canelli. Il nord del Monferrato è noto per altri vini quali il Grignolino e la Freisa.

Cappelle e chiese romaniche costruite tra il 1100 e il 1400, puntinano la campagna a sud del Po. I pellegrini, in viaggio verso Roma, transitavano, infatti, sulla via Francigena in Piemonte.

Grazie ad una coltivazione della vite meno invasiva rispetto alla zona del Barolo, il Monferrato gode di un paesaggio ancora ben equilibrato. Ci sono aree boschive alternate a coltivazioni di vario tipo che consentono al tartufo bianco d’Alba di crescere spontaneamente.

Infine, la parte più meridionale del Monferrato, andando verso Genova, è rinomata per la produzione del vino bianco Gavi.

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